Anche la Danimarca subisce l’effetto della guerra in Ucraina e vota per aderire alla difesa comune europea.
La Danimarca dice sì all’adesione alla difesa comune della europea. Il 70% dei danesi ha risposto favorevolmente al referendum e si prepara a fare un passo verso l’Europa e la Nato. “Questa sera la Danimarca ha inviato un segnale importante, ai nostri alleati in Europa e nella Nato e anche al presidente Putin” ha detto il premier danese, Mette Frederiksen. “Dimostriamo che quando Putin invade un Paese libero e minaccia la stabilità in Europa noi altri siamo uniti“, ha sottolineato.
Anche dalle istituzioni europee la notizia viene accolta positivamente. “Accolgo con favore il forte messaggio di impegno per la nostra sicurezza comune inviato oggi dal popolo danese“, ha scritto su twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “L’esperienza della Danimarca in materia di difesa è molto apprezzata. Sono convinta che sia la Danimarca che l’Ue trarranno vantaggio da questa decisione. Siamo più forti insieme”.
Anche Copenhagen abbandona il suo pezzo di neutralità
I danesi hanno votato per l’abbandono della clausola derogatoria opt-out, in vigore da oltre 30 anni. In questi anni la Danimarca si è potuta astenere dal partecipare alla politica comune su sicurezza e difesa restando sempre un po’ più neutrale all’interno dell’Ue. Questo referendum è un altro effetto della guerra in Ucraina.
La paura di una violenta e immotivata invasione e aggressione nei confronti di uno stato sovrano ha rafforzato la Nato. Tanto che Svezia e Finlandia hanno abbandonato la loro storica neutralità dai tempi del dopoguerra. Anche dall’opposizione insistono sul dire che la causa di questo abbandono è stata la paura della guerra in Ucraina. L’invasione russa ha fatto sentire la necessità a tutti i paesi occidentali di sentirsi ed essere più uniti.
L’abbandono dell’opt-out permetterà ai funzionari danesi di essere presenti quando i colleghi dell’Ue discuteranno argomenti relativi alla difesa, e le forze danesi potranno prendere parte alle operazioni militari dell’Ue.